W. Shakespeare
venerdì 27 novembre 2009
..di musica e ignoranza..
venerdì 20 novembre 2009
noi puri e candidi o un po' colpevoli
per voglie che ardono:
noi cerchiamo la bellezza ovunque.
E noi compresi e amabili o
offesi e succubi di demoni e lupi,
noi forti ed abili o spenti all'angolo:
Noi cerchiamo la bellezza ovunque.
E passiamo spesso il tempo così,
senza utilità (perché non serve a noi)
mercoledì 18 novembre 2009
Fearing
Non sempre lasciare andare qualcosa vuol dire perderlo, questo deve essere chiaro, a volte lasciare andare da sole le cose, senza prendersi in giro e corrergli dietro per paura, ve le fa acquistare davvero.
Qualcuno che conosco bene sostiene che la solitudine sia solo uno stato mentale. Ha ragione, e io non provo solitudine ma determinazione.
Voglio la mia vita, non voglio accontentarmi, MAI!
Anche quella frase mi stava fregando, perché avrei dovuto dire: "La mia vita è uno schifo".
Allora, magari avrei iniziato a chiedermi se potevo fare qualcosa per cambiarla.
Se era tutta colpa del destino, del caso, della sfortuna, o se invece anch'io ne ero colpevole. Perché dire che la vita fa schifo è come dire che non c'è niente che si possa fare.
Che bisogna accettarlo come un dato di fatto imprescindibile.
Fortuna che poi ho cambiato idea.
Fortuna che ho capito che la mia vita ha un valore e quel valore glielo do io con le mie scelte e con il coraggio delle mie decisioni.
Ho imparato a pormi una domanda ogni sera prima di addormentarmi: cosa hai fatto oggi per realizzare il tuo sogno, la tua libertà?
Alla seconda sera in cui mi sono risposto: "Niente", ho capito quanto in fondo una parte del problema fossi io.
Quindi, o continuavo a lamentarmi o iniziavo a darmi da fare.
lunedì 16 novembre 2009
Lentamente muore.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
(P. Neruda)
Scelte..
venerdì 13 novembre 2009
piccolo appunto..
giovedì 12 novembre 2009
mercoledì 11 novembre 2009
Dedicato a noi..
martedì 10 novembre 2009
Il senso dell'amore..
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
ho fatto un sogno:
lunedì 9 novembre 2009
Vado a 0..
sabato 7 novembre 2009
Voce del verbo Scegliere
martedì 3 novembre 2009
fatti i cazzi tuoi che vinci 100 anni a sassari..
Amo definirla un piccolo paese, si finisce per conoscerci un po tutti, o quasi. Vuoi per questioni di lavoro, vuoi per il week end notturni.
Come in ogni paese si tende a farsi un po i fatti degli altri, si tende ad acquisire il diritto di poter giudicare la vita degli altri, forse perchè la propria risulta oltremodo piatta, ma di sicuro niente sarà più nauseante di un amico che ti giudica.
Gli amici che ti giudicano, mi rivoltano lo stomaco per una buona serie di motivi: o non sono amici, perchè un amico non ti giudica oppure se sostengono di esserlo parlano a sproposito senza conoscere le cose e forse neanche la tua persona, nonostante si vantino di un rapporto che non esiste. In un caso o nell'altro mi nauseano. Mi nauseano per il loro appiattimento intellettuale, mi nauseano per la loro pochezza e mancanza di sensibilità, mi nauseano perchè non hanno le palle di dire le cose in faccia ma le hanno per metterle in giro. Mi nauseano perchè traggono somme su cose di cui non ne hanno la benchè minima idea, mi nauseano perchè non si rendono conto che le persone hanno dei sentimenti. Mi nauseano perchè credono che la voce non arrivi agli interessati. Mi nauseano perchè sputano merda e fango, e perchè mi rendo conto che infondo, non mi hanno mai capita e mai conosciuta davvero.
Questa è Sassari, la fiera del facciamoci i cazzi degli altri, giudichiamo senza conoscere, puntiamo il dito..
ora sul tavolo dei condannati ci sono io..
domani, attento/a potresti esserci tu.
che casinista che sono..
che casinista che sono, che casinista che sono, che casinista che sono.
Cerco l'equilibrio e ottengo l'opposto in tante cose.. forse lo cerco dalla parte sbagliata, o forse dovrei smettere di cercarlo.