Quante volte vi sarà capitato di invitare un amico/a casa per un caffè? Ci prendiamo un caffè, a volte è una espressione usata a sproposito per indicare la voglia di stare a ciarlare per qualche serie di mezzorette, nella comodità di casa poi, è una cosa ancora più intima. Ma avete mai pensato alle ripercussioni di questa semplice frase Vieni da me a prendere il caffè? Si insomma bisogna sentirsi pronti ed essere attrezzati, prevedere tutto con tempo, procurarsi il necessario. Ok ok.. vi starete chiedendo se mi sono bevuta il cervello o semplicemnete dove voglio arrivare.. Ecco dove voglio arrivare: Il Galateo del caffè. Si perchè ora esiste anche una serie interminabile di regole che mi dice come devo servire, preparare e bere il caffè.
Un tal Nicola Santini, noto esperto di galateo, dice che tutto inizia dalla caffettiera che deve aver servito almeno 30 caffè. Poi lattiera, zuccheriera e cucchiaini lucidissimi. Il tovagliolo va messo solo se si offrono dei dolcetti e mi raccomando che non siano ne di marmellata ne di crema.
Il caffè va servito ESCLUSIVAMENTE dalla padrona di casa, il personale di servizio deve solo portare il materiale (me lo ricorderò.. quando e se mai ne avrò uno..).
E qui si parte di
vademecum del vieni a casa a prendere il caffe?Il caffè va servito caldissimo. Per questo deve essere versato direttamente dalla caffettiera, che deve ovviamente essere presentabile (motivo per il quale molte aziende propongono macchine da caffè dal particolare design).Il manico della tazzina sta a destra come anche il cucchiaio che sta sul piattino.
.Il caffè preparato con la moka quindi si versa direttamente nelle tazzine. No a portarlo all’ospite già nella tazza, tanto meno già zuccherato e mescolato: il caffè presentato già in tazza è solo quello fatto con la macchina per espresso, se questa sta in cucina. Meglio comunque la moka perché consente di servire i diversi ospiti contemporaneamente.
.Lo zucchero in zolletta non si prende col cucchiaino ma con le apposite pinzette, oppure anche con le dita, toccando – ovviamente – solo la zolletta che si mette nella tazza.È di moda servire il caffè con il miele: bene, purché sia di castagno, il cui aroma lega benissimo con la bevanda.
.Agli inviti per il caffè – presumibilmente per un dopo pranzo – si arriva puntualissimi, mai in anticipo, perché il rischio è di trovare i padroni di casa ancora a tavola, né in ritardo: si tratta di un invito di breve durata (un’ora al massimo) e si rischia di obbligare gli altri ospiti a trattenersi per non essere scortesi nei nostri riguardi.
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Se il caffè è servito a tavola, il piatto rimane appoggiato sulla superficie del tavolo; se è servito in salotto, con la mano sinistra si tiene il piattino e con al destra ci si serve la tazzina.
Per finire due accortezze. La prima è una di quelle regole del galateo della serie “prendere o lasciare”, nel senso che se ne prende atto poi a ciascuno scegliere di dargli peso o meno:
del caffè non si chiede mai il bis..La seconda è una raccomandazione per chi non si è mai accorto che certi gesti fanno tanto finto snob: giù il mignolo che tende a lasciare il resto della mano quando si alza la tazzina.
Avrei qualche domandina:
Ma se a me piacciono i biscotti alla marmellata?
E se non mi piace il miele di castagno e se per caso volessi lo zucchero in polvere?
E se non avessi voglia di tenere il piattino con la mano sinistra mentre con la destra tengo la tazza col caffè bollente e lo volessi intelligentemente poggiare nel tavolino?
E poi a me il caffè bollente manco piace!
E poi ragazzi non ho voglia di comprare una nuova moka..
sapete che si fa?? Caffè al bar per tutti, offro io e non se ne parla più!
Almeno so che se voglio, posso chiedere il bis, e senza problemi pagarlo!
Il caffè è un piacere.. amo pensarlo, e allora perchè farla tanto difficile??
Lo so, non sarò mai una principessa, me lo hanno sempre detto fin da piccola.