C'era una stella che danzava e sotto quella sono nata.
W. Shakespeare

venerdì 17 ottobre 2008

CMC: Comunicazione Mediata dal Computer

Poco tempo fa chiacchieravo con mio fratello sulla potenza di Internet, su tutti i sistemi di comunicazione myspace, blog, badoo, facebook e su quelli che potevano essere gli effetti di un uso più o meno quotidiano.
E' risaputo che sono tutti metodi di comunicazione che poggiano su una comunicazione "mediata" e di conseguenza monca rispetto a quella reale. E' come se ogni volta che noi accendiamo il pc apriamo un mondo e lo guardiamo da una finestrella di tanti pollici quanti sono quelli dello schermo che abbiamo scelto, spento il monitor quella vita entra in stand by. Io ogni tanto mi sento un pò dottor jekill e mister hide (anche se non sono poi tanto diversa qui da come sono realmente..)
Questo sistema permette di conoscere tantissime persone, di tenere rapporti a distanza, creare amicizie vere, affezionarsi, preoccuparsi per qualcuno, incavolarsi con qualcuno. Certe volte strumenti come facebook ci permettono di ritrovare amici che magari stanno dall'altra parte del mondo e di cui avevamo perso le tracce, il blog ci permette di creare uno spazio dove possiamo "darci voce" e in un certo senso assolvere a quel pizzico di protagonismo che tutti hanno, sapere che almeno una persona ci legge, sapere che abbiamo quel piccolo, sacrosanto spazio dove dire la nostra e disperderla nei canali infiniti della rete. Molte volte riscopriamo in un blog un pò di noi stessi, c'è sempre qualcosa da imparare. Leggendo la vita di un altro si possono trovare soluzioni ai propri problemi, si può cambiare angolazione di pensiero, si può interagire e scambiare materiale intellettivo. Io credo che questo sia fantastico.
Non rinuncerei mai al mio blog, ai miei blog preferiti e agli amici che ho trovato, ma mi rendo conto che spento il monitor, che mettendo quel mondo in stand by, la mia vita è un'altra.
Meglio detto la mia vita è anche questa, ma non è solo questa.
Molta gente invece, sempre più gente, vive questo mondo quansi come il riscatto di quello reale, quasi a cercare qualcosa che nella vita "che si può toccare" non riesce ad ottenere. Parlo di chi vive ore e ore davanti a un pc per costruirsi una nuova vita.. prendete ad esempio Second life qualche tempo fa leggevo un servizio, tra l'altro tristissimo, su tre personaggi che pare siano tra i migliori giocatori. Persone che hanno rinunciato alla vita vera, ai rapporti veri, alla luce del sole, per poter stare tutto il giorno attaccati al pc a vivere una "meta-vita" fatta di pixel, nick name, situazioni fittizie, immaginando di correre, camminare, ridere e il tutto seduti in una stanza soli. Pensiamo un pò a Badoo, alla tristezza di quella piattaforma dove chi per gioco e chi seriamente si iscrive per scaricare le proprie foto, farsi votare, cercare gli amici, conoscere nuove persone, mettersi in mostra. All'inizio credi che tutto sian un gioco, che tutti giochino, poi ti accorgi che pochi lo fanno.. Perchè la gente ha bisogno di acchiappare nascondendosi dietro a un nome fittizio? Perchè un ragazzo deve ricorrere a un metodo del genere per conoscere qualche ragazza? Cosa ci porta ad amare così tanto una tastiera di pc piuttosto che una persona in carne ed ossa da guardare negli occhi mantre si parla?
Da poco ho fatto il mio ingresso a Facebook, tutto bello, fino a che non mi son resa conto che tutte le persone che ho aggiunto tra gli amici sono persone che conosco, che possono fare parte della mia cerchia o che ne gravitano attorno, o con cui avrò si e no scambiato 10 frasi in un tempo x, ma fa figo avere la finestra piena di avatar di persone, significa far vedere di essere uno amato, stimato, cercato.
Forse è davvero questa la chiave di tutto, la gente cerca approvazione, la gente vuole dimostrare di valere e usa internet per farlo, e facendo questo crede di essere piena di amici, invece è sempre più sola. Internet non sempre unisce, a volte atomizza. Chi trova appagamento non si stacca più del mondo fittizio del riscatto ma inizia a dipendere da esso.
.
Sempre più spesso mi chiedo, quante persone siano davvero così come appaiono.
Io sono come appaio e non parlo del fatto che il mio nick è il mio nome, parlo di me, del mio carattere, del mio pensiero. Mi prendo a cuore il mio spazio ed ho sempre voluto che lo si rispettasse, ma mi rendo conto che sempre meno gente lo fa.. forse un pò tutto si sta rovinando, si sta perdendo il senso delle cose, il senso di avere un blog, il senso dell'identità nelle righe, cambia il motivo di fondo che prima era ESPRIMERSI ed ora è PIACERE.
Beh, io non obbligo nessuno a leggermi e non scriverò mai nulla, solo per piacervi, io riverso qui parte della mia vita reale e non cerco di costruirne una che vi aggradi solo per mettere a tacere il mio ego. Sono sempre stata un personaggio scomodo nella vita perchè sono una sincera, voglio esserlo anche qui quando il monitor è acceso, per onestà intellettuale.

22 commenti:

LaLu ha detto...

Se si pensa che ci sia gente che non riesca a fare a meno di questo mondo e della vita su internet è davvero triste in effetti, come di quei tre personaggi che hai citato, ma che secondo me sono davevro casi estremi, come in tutte le cose c' è un caso limite...parlando per me perchè non mi piace generalizzare, il blog l' ho aperto per gioco, poi piano piano è diventato effettivamente quotidianità, un modo dove poter esprimere i miei pensieri, anche quelli più segreti certo, ma non perchè qualcuno li potesse leggere, ma lo utilizzavo come strumento di sfogo, purtroppo le persone che mi circondano non sempre possono capire i miei stati d' animo e ciò che voglio tirar fuori e allora buttavo tutto lì proprio come se fosse un diario, dove la gente che realmente conosco non può leggere, da qui la decisione di non mettere il nome vero, è come quando si tiene il diario di carta chiuso nel cassetto a chiave. Noi tutti credo abbiamo qualcosa da voler tenere per noi, per questo che giorno dopo giorno conoscendo sempre più persone mi sono trovata a scrivere sempre meno purtroppo i miei pensieri, perchè la gente è piena di pregiudizi ed è sempre brava a sputare sentenze, è quindi è tutto tornato come prima, a dovermi tenere per me le cose più personali se non dirle a voce quando c'è la possibilità alle persone più care, perchè il vero problema del rapporto a quattr' occhi con gli altri, è il poco tempo, il fatto che la nostra vità è dedicata al lavoro ci stressiamo, abbiamo poco tempo per uscire e ci sfoghiamo con l' unico mezzo che ci è rimasto che è proprio questo internet. Però poi finiti gli orari di lavoro esiste solo la mia vita quella vera, quella con i problemi reali, gli impegni, il telefono per sentire la voce amica, o l' uscita per sentire il calore di un abbraccio...
( scusa per la lunghezza della risposta..)
Un abbraccio Lu

MaryLù ha detto...

Scusa di che? :-) questo post è qui per vedere che ne pensate voi.. :-)

Charlie68g ha detto...

Cavolo Mary, rispondere a questo tuo post richiede un impegno notevole ed un lungo dispendio di battute sui tasti.
Non voglio risultare noioso o pedante, dirò solo che sono completamente d'accordo con te e che non capisco come certe persone riescano comunque a raggiungere una certa "notorietà" pur rimanendo quasi sempre neutri nelle cose che dicono.
cmq sappi che mi sono riconosciuto in tutto quello che hai detto.

Charlie68g ha detto...

precisazione
riconosciuto nei pensieri, non nei personaggi

Cuoricino ha detto...

Ti ho mai detto che ti amo???????
:-)
Me ne sono sempre fregata dei pregiudizi della gente, mi sono sempre imposta di essere me stessa qui,(infatti ci si trova oltre al nome e cognome, anche foto di me e delle persone a me care), e nella vita reale, a costo di sembrare sgarbata o troppo eccessiva, ma non sono in grado si mentire, e se devo dire una cosa la dico.
Per questo sto sul cazzo a molte persone.
Le persone che mi stimano mi vogliono bene per quello che sono e non ho bisogno di altro.
Su facebook a parte due dj della mia radio preferita, e due tizi che nemmeno so chi sono, ho agiunto persone che conosco bene e posso chiamare amici, con cui ho condiviso un sacco di momenti belli e anche brutti. Tanti colleghi, alcune ex compagne di squadra una mia compagna di classe del liceo, mia cugina e il mio amore.
Chi si nasconde( rispetto le idee degli altri e i motivi e non giudico nessuno) lo fa a parer mio perchè deve nascondere qualcosa, o deve nascondersi da qualcuno...

SerialLicker ha detto...

Possiedo una second life (non su Second Life, però). Il blog ne fa parte in tutto e per tutto. E la second life fa parte della first life. Voglio bene a un sacco di persone che non ho mai guardato in faccia. E penso a loro anche a computer spento.

Poi non so quale sia il senso di un blog. Nel mio c'è sicuramente un'altissima componente di esibizionismo. Scrivo perchè mi piace, perchè mi fa bene e anche per essere letto. Adoro essere letto, notato, apprezzato. Poi tu dirai (l'hai già detto anzi... eheheheh) che io sono strano perchè adoro essere notato senza farmi notare, senza un'identità e un viso. Ma forse esistono tantissime strade per approcciarsi al web. E non è detto che una sia più giusta dell'altra, o più malata. Conosco anche persone, me compreso, che grazie alla barriera sicura del monitor hanno vinto la loro timidezza, riuscendo ad essere se stessi in modo più compiuto.
E adesso basta, o diventa un altro post. Vado a vedere il mio sull'esibizionismo :p

MaryLù ha detto...

Ciao amici! :-)
Dany :-D :-D :-D

Credo che il blog imponga una buona dose di esibizionismo, o forse non è neanche esatto definirlo tale, il blog è il mezzo attravverso cui amiamo i nostri pensieri e gli diamo voce. Non è una critica a chi usa un nick per esprimere qualcosa, è una critica a chi vuole esprimere "il pensiero dominante" per essere accettato, a chi apre il blog perchè lo ha fatto l'amico e fa figo averne uno, a chi non capisce il valore di una blogroll, a chi non capisce che questa realtà è comunque "un vivere sociale" e come nella vita reale ci sono delle regole di comportamento e di rispetto. E' ancora una critica a chi vive per questo mondo e ci spende gli anni migliori dimenticando i rapporti sociali da toccare con mano. A chi si sente in diritto, solo perchè viene assicurato un certo anonimato di infastidire il prossimo e offenderne l'intelligenza. A chi non importa quello che scrive l'importante è che sia letto, a chi non importa quello che scrivi, l'importante è che tu legga che sono passati da te, non importa se poi il commento che vene lasciano è banale, inutile, e la maggior parte delle volte fuori tema. Odio chi per commentare l'ultimo post della pagina sceglie il primo, quello su in alto, solo perchè deve far vedere che ha commentato. E' questo che si sta perdendo, il senso di avere un blog. Il senso del vero scambio, il senso del mettersi in gioco in modo costruttivo. Sempre più spesso vedo blog che sono accozzaglie di "cianfrusaglie" con una quantità di cose superflue direttamente proporzionale al pochissimo spessore e mi meraviglio che in tutto questo riportino una marea di commenti e ingressi. Poi guardo la blogroll e capisco il perchè. Viviamo in un mondo di superficialità e internet amplifica questo fenomeno all'ennesima potenza. Io ho aperto un blog perchè ne sentivo l'esigenza e alterno i post a seconda dell'umore e della voglia, ma mai ho scritto tanto per scrivere. Non mi aspetto che la gente mi commenti, scrivo PUNTO.
Sono contenta di avere poche persone nalla blogroll e di poter dire che tutte mi danno qualcosa. Non è necessario che sappiano per forza che le ho linkate e non necessariamente lascio un commento, figurarsi se mi aspetto un loro passaggio da me. Sono solo contenta quando riesco ad esprimere con le parole qualcosa che sento e riesco a farlo bene perchè questo permette a me stessa e a chi mi legge di conoscermi.
Io rispetto chiunque, ognuno sceglie di fare del blog quello che gli pare (certamente) semplicemente sono selettiva. Ho un'idea e la esprimo.

GG ha detto...

Io ho un blog per caso. Navigando mi sono imbattuto in un blog che per come era scritto (i pensieri che erano espressi) mi ha colpito a fondo. Mi è piaciuto tantissimo.Ho passato giorni a leggere e leggere e mi sembrava di conoscere la persona da una vita. Poi ho creato il mio blog, sinceramente nella speranza di essere letto e commentato. In fondo conosciuto, anche se poi non metto quasi mai foto di me. Piano piano ho "conosciuto" altri blogger.Qualcuno continua a commentare, altri no, ma questo credo che dipenda dal tipo ti post.In ogni caso non ritengo il blog la sostituzione della mia vita, ma uno strumento per "conoscere" altra gente, che un giorno prima o poi potrei conoscere anche di persona.Continuo a vivere con i miei 1000 impegni perchè la vita è quella reale, ma il blog, per ora lo tengo perchè mi sono affezionato a quelli che seguo e che mi seguono.

digito ergo sum ha detto...

sono esattamente come sono. molti anni fa, credo ne avessi 14 o 15 (si era tutti nel pleistocene) mi son tolto ogni tipo di maschera. perché quale sia il senso, forse in fondo neppure lo so, ma voglio vivermelo tutto, questo vento, che mi sbatte sulla faccia. non sulla faccia "di un altro".

buona domenica, buon lunedì. un abbraccio

AndreA ha detto...

Prima di tutto dico che sono d'accordo con il tuo pensiero.

Il mio blog, è quasi un anno che ce l'ho, anche se con quell'altro di bloggers (dove c'eri pure Tu), farebbe un anno e mezzo che sono presente nella blogosfera.

In questa mia esperienza, ho avuto modo di conoscere, come sai, grazie al mio TOUR, DAL VIVO diversi di Voi, questo è l'aspetto che più mi piace di questa porzione di vita.
Il piacere è aumentato ancora di più, scoprendo che le persone che ho incontrato, sono proprio come risultano dai loro blog.
Sono convinto che nel blog, sia meglio essere se stessi, e non voler solo apparire; anche perchè poi, a lungo andare, si scopre la verità.
Considero i nostri blog, come mezzo per allargare il nostro personale modo di essere, condividere accadimenti quotidiani, accrescere il nostro sapere, allargare le nostre vedute, condividere e confrontarsi sui temi più disparati, dal più futile al più complesso.

Evito mezzi tipo facebook (ed altri simili), che vedo solo come tendenze del momento.

Mi spiace ancora oggi, che ad Agosto, quando sono venuti Dany e charlie, non sia potuto venire da Voi a conoscervi di persona... :-((

Ho finito. :-)

Un bacio, buona domenica!!

Stefy ha detto...

Ciao Marylù, sono la collega di tuo fratello, il tuo blog e il suo sono ormai tappe obbligate del mio vagare in rete. Sono perfettamente d'accordo con te, la vita vera è primaria, ciò che si conosce in rete è solo una cosa in più, un modo per conoscere altri pensieri, vedere le cose con prospettive differenti, per ampliare il proprio bagaglio.
Si possono creare amicizie, ma quelle vere sono con le persone che incontri con le quali passi serate a divertirti o ad annoiarti, quelle che puoi parlare, ridere piangere o stare zitto ma sai che in periodi belli o brutti ci saranno sempre.
Baci Stefy

Ale ha detto...

D'accordo sull'esibizionismo, perchè se non lo fossimo almeno un po'non scriveremmo blog che altri possono leggere, ma scriveremmo su un diario o salveremmo pagine su pagine di word o altri supporti.

D'accordo anche su chi abbandona la vita reale per dedicarsi solo alla virtuale: libere scelte ovviamente, ma che non condivido.

Capisco tante cose, dallo sfogo al mettersi in mostra al voler conoscere gente ma...Facebook.
Non ne comprendo l'utilità! Ci ho provato, mi sono iscritta ma continuo a non capire.
E la cosa peggiore è che quando chiedo lumi non ne ricevo nemmeno dalle persone che mi hanno chiesto di iscrivermi.
Perchè, chiedo io.
Perchè è bello!
Sì, ma perchè è bello?
....
Non lo sanno nemmeno loro.
E ci sarà un motivo se ho perso di vista ( e soprattutto mai più cercato) la compagna delle elementari, no? :(

SerialLicker ha detto...

io ho ASSOLUTAMENTE qualcosa da nascondere e devo nascondermi da qualcuno. E' dichiarato, dalla prima riga del mio primo blog. Questo non mi impedisce di scambiare sentimenti, emozioni, di preoccuparmi per (o gioire con) qualcuno di cui non m'importa un fico se non ne conosco il nome o il colore dei capelli. Internet è così nuovo, e cambia le cose così in fretta, che non ci siamo ancora abituati a considerare il virtuale non in contrapposizione al reale, ma a complemento.
Ed è così nuovo, che ognuno si esprime come crede. E, se posso, è il suo bello. Non credo di non aver capito quello che vuoi dire, MaryLù. Solo mi aveva colpito tantissimo il tuo mettere l'accento sul "senso di un blog". Il senso di un blog è quello che ognuno ci mette dentro. E il bello di un blog che non ti piace (come quelli del blogroll chilometrici che tu citi) è che è a un clic di distanza da uno che ti piace...

(e il mio post è un caso: ho iniziato a scriverlo in treno, quando il tuo doveva ancora nascere eheheheh)

MaryLù ha detto...

Il senso di un blog è quello che ognuno ci mette dentro? Il problema è quando il senso di un blog è quello che comunica. Una regola della comunicazione è il postulato che NON SI PUò NON COMUNICARE, e il problema nasce quando un blog comunica.. come spiegartelo.. ecco!
Prendi un cd, è risaputo che su 14 canzoni ce ne saranno almeno un paio fatte per "riempire" che poi sono quelle che non dicono nulla, quelle insipide.. Bene quella sensazione me la danno molti blog che leggo ultimamente, anche quelli che stanno a un click dalla mia blogroll.
Nessuno ha detto che tu non puoi NON NASCONDERTI e in tutta sincerità si parlava in generale, e non credo che il fenomeno dei blog sia un fenomeno così giovane visto che i primi risalgono a 12 anni fa, credo solo che oggi sia la moda, aldilà del motivo per cui lo si apre.
Riempirlo poi è tutt'altra storia..

MaryLù ha detto...

e poi internet, rimane sempre un'esperienza monca, per quanto tu possa dire il contrario.. e il problema sta nel ricercare qui qualcosa che non si riesce ad avere in altro modo, per carità non è un giudizio, dico solo che internet sembra tanto avvicinare le persone ma la maggior parte delle volte le rende solo più sole..

Igor ha detto...

come spesso accade poni sempre questioni interessanti, e mi è piaciuta la riflessione sul cambiamento dei blog..sul fatto che prima l'imperativo era esprimersi ora è apparire. Questo a dire il vero accade piu su myspace e facebook...
io ho aperto un blog perchè mi ha dato la possibilità di comunicare per iscritto..sin dall'adolescenza quello è il campo in cui riuscivo meglio, con le parole non sono mai stato bravo. Allora il blog mi ha dato la possibilità di far uscire quella parte di me che in molti casi rimane oscurata. E anche la scelta di postare canzoni, frasi, etc non vuole essere un riempitivo "tanto per", ma le metto perchè esprimono il mio stato d'animo di quella giornata, come se l'avessi scritte io, e non nascondo che vorrei piu tempo per curarlo di piu il mio blog...
resta il fatto che non ne saprei piu fare a meno e cerco un nuovo equilibrio tra vita reale e virtuale. ma credo sia una ricerca generale, perchè l'uomo si trova di fronte a questo strumento che ha cambiato la sua vita e deve "adattarsi". è successo un pò come per l'invenzione del cinema..i primi spettatori, abituati a considerare reale solo ciò che vedevano, quando sullo schermo vedevano una locomotiva arrivare verso di loro cominciarono a scappare dalla sala credendo che davvero li stesse per travolgere..non è una battuta, è scritta in tutti i testi di storia della comunicazione. e cosi l'uomo del terzo millennio si sta lentamente adattando alla rete, sta affinando la sua percezione..e mi domando quale sarà la sua evoluzione finale: che considereremo reale solo ciò che è virtuale? Chissà...sarà affascinante vedere la risposta tra un decennio..

Mat ha detto...

la cosa che mi piace del blog e che lo differenzia da tutte quelle piattaforme tipo badoo, facebook ecc è che cmqi lettori e i frequentatori del tuo spazio sono molto più selezionati, spesso accedono dopo aver visto un nostro commento altrove.
e poi ci si frequenta e ci si conosce meglio, con calma. e in modo molto più diretto rispetto ad una realtà piena di fake.

SerialLicker ha detto...

A costo di andare fuori tema (che siamo partiti da una cosa e stiamo già visibilmente approfondendone altre) ma l'argomento è sfizioso, fa riflettere e fa parlare...

Punto uàn: il blog, per sua natura, dovrebbe comunicare. Ma chi lo usa per "entrare in contatto con", in fondo, non fa lo stesso? Comunica. In un modo che a te non comunica, ma in realtà comunica.

Punto chù: internet AVVICINA le persone, se queste vogliono avvicinare o farsi avvicinare. Guardati intorno, nella lista dei commenti. Due bloggers che si sono conosciuti via blog adesso convivono e si amano (anzi, si amano e convivono). Una blogger che hai conosciuto solo per parole, voce e foto, è diventata due volte nella vita una persona che hai visto, abbracciato, sentito ridere e parlare. Ma, per la maggior parte del tempo, per te continua ad essere una persona "fatta di parole". Se non vi foste mai viste, sarebbe stato meno forte il vostro legame?

Punto fhrìi: se la mia migliore amica fosse quelal che mi commenta più spesso, hai presente chi sarebbe? ;)

MaryLù ha detto...

Punto uan: la mia critica è rivolta alla superficialità, cosa che è molto diffusa e non mi dovrebbe sorprendere.. Per carità tutti scriviamo post più o meno leggeri, guai se non fosse così, poi c'è chi scrive post tanto per scriverli, di quelli che ti lasciano perplesso e a bocca aperta.. non so come spiegarlo ancora meglio di così..e non capisco cosa ci sia di sbagliato in una considerazione così evidente! Tolto poi che la gente fa gruppo, in nome del "vogliemoce bene" e passa solo per tenersi sempre pari..

punto ciù: hai ragione internet avvicina le persone in alcuni casi in molti altri le rende dipendenti, che a te piaccia o no.. E' inutile cercare l'eccezione alla regola. Per un rapporto nato in rete e solido ci sono una marea di persone che perseguitano qualcuno, ci sono i maiali che ti contattano per fare proposte indecenti, ci sono quelli che si spacciano per qualcun altro..anche questi comunicano, se la mettiamo così.. o no? direi che la normalità è molto anormale qui.. e non puoi parlare di comunicare, anche perchè non era il comunicare che intendevo io.. non stravolgere le cose.. :-)

punto tre: non capisco il punto tre.. io non capisco cosa c'entri l'amicizia.. sono amica di daniela perchè è daniela e non perchè mi commenta. Il fatto poi che da cosa nasca cosa e ci sia un'amicizia è un'altro paio di maniche. Ho altri blogger in msn e mi reputo amica solo di due o tre..

SerialLicker ha detto...

una al volo sul punto tre, che il lavoro rompe e il tempo manca...

per dirla in francese, non hai capito una mazza :p Io facevo una battuta su di me, trasponendo alla mia situazione una tua considerazione che condivido, cioè che la bellezza di un blog non si misura dal numero di commenti, e nemmeno l'amicizia. Pensavo, insomma, alla vera protagonista del mio blog da un po' di tempo a questa parte: la signorina "commento eliminato"

(cazzarola, per una volta che eravamo d'accordo... eheheh)

MaryLù ha detto...

seriallllll ma allora dillooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
:-D

NEMO ha detto...

mary approvo tutto il post che leggo come un impeccabile cruda sentenza sul web e più specificamente dei social network.. la doppia faccia di internet, una lama a doppio filo che non ci si accorge, finisce per squartare la personalità delle persone. ammiro la tua sincerità, e lo posso dire in primis perchè la nostra conoscenza "grazziaddio" e in primis reale e non virtuale.
baci, nemo.