C'era una stella che danzava e sotto quella sono nata.
W. Shakespeare

giovedì 13 novembre 2008

Inorridita

Ospedale civile SS. Annunziata di Sassari.
5° Piano reparto di neurochirurgia, ore 12.30.

Egle sta nella terza stanza alla destra, insieme ad altre 3 persone, una vecchietta alletata, e due ragazze. Arriviamo da lei e la luce della sirena della stanza stava accesa, Egle era appena riuscita a mettersi nel letto, ha un'ernia e dopo essere stata in bagno si è bloccata proprio davanti a letto ed una sua compagna di stanza, ridotta quasi peggio di lei l'ha dovuta aiutare perchè lei potesse sdraiarsi visto che di infermiere neanche l'ombra.
Siamo rimaste li da lei una ventina di minuti, e in questo tempo la vecchietta chiedeva insistentemente di essere cambiata perchè aveva il pannolone intriso di pipì..
Egle allora ci ha detto circa un'ora e mezza prima avevano suonato il campanello ma di infermiere neanche l'ombra.. A parte quella che è entrata a spegnere la luce del campanello. E se non conto quella specie di pallottola grassa e unta vestita di verde entrata per portare delle pastiglie proprio ad Egle. Francesca è sicuramente molto più pacata di me e ha inseguito la pallottola per ricordarle che la signora anziana aveva suonato un'ora e mezza prima per essere cambiata, (è diabetica e fa molta pipì..). L'infermiera fa spallucce della serie:" Che cazzo me ne frega" e se ne va.
Passa qualche minuto e la vecchietta piangendo si scopre e inizia a implorare aiuto, aveva la pipì fino al collo..
Senza dire niente esco dalla stanza e vado nella sala da the di quei personaggi troppo impegnati in caffè e chiacchiere per notare che un'ora e mezzo prima una signora aveva chiamato per essere cambiata.
Allora un medico mi segue e mi chiede chi io sia, quasi come a voler dire che non essendo parente non potevo far notare che tutti loro stavano rubando la dignità di quella donna. Mi ha chiesto di accomodarmi fuori e io l'ho fatto, ma mi son riservata il piacere tutto mio di dirgli guardandolo negli occhi che doveva vergognarsi lui e i suoi colleghi, che i pazienti non sono degli animali e con un piacere tutto mio gli ho augurato lo stesso trattamento tra qualche anno.
Sono andata via soddisfatta perchè in quel preciso momento, dopo la mia sfuriata, l'infermiera gambe in spalla è andata a fare il suo lavoro, e la vecchietta ha smesso di piangere per qualche ora.

4 commenti:

Ale ha detto...

Mi sale una rabbia... Gli anziani vanno rispettati, sempre, in qualunque condizione essi siano. Hai fatto davvero bene a cantargliele, chissà mai che il (mal)augurio ogni tanto si riaffacci e gli ricordi che ancora non esiste il siero dell'eterna giovinezza...

GG ha detto...

che schifo!
per fortuna che medici e infermieri non sono tutti così!

PerterPan70 ha detto...

Di cosa ti stupisci!!!!!!!
Credi che a Roma le cose vadano meglio?
Personalmente ho visto pochi medici e infermieri "umani", purtroppo.
La maggior parte sono impegnati a mangiare caffe' cappuccini, giocare a carte etc.
Pero' i regali a Natale Pasqua e capodanno li prendono dai parenti stupidi e leccaculo dei malati(certamente non da me) visto che sono dell'idea che hanno scelto il loro lavoro e che sono gia' pagati per farlo. Nel mio lavoro nessuno mi fa regali. E quando qualcuno voleva regalarmi qualcosa ho sempre rifiutato (sono stipendiato per fare cio' che faccio, non ho fatto niente di piu' ne di meno del mio lavoro)
Per non parlare poi dell'organizzazione indecente degli ospedali.

Mat ha detto...

vergognosi!!!!!!!
mi viene in mente solo questo!